“Se mi guardo indietro, quasi non riconosco l’Adele che è entrata a 18 anni nella residenza Capodifaro a Genova: ero timidissima e insicura, arrossivo per un nonnulla. Super riservata, mi vergognavo a parlare in pubblico e avevo una visione molto negativa di me, non mi sentivo mai all’altezza, tutto mi metteva in soggezione. Per fortuna una delle direttrici di allora, Paola Postogna, è venuta in mio aiuto e mi ha insegnato a credere in me stessa e a rapportarmi con gli altri ospiti. Adesso sono un’altra persona, quando prendo la parola non me la tolgono più!”.
Ride soddisfatta Adele Palma, 26 anni, nata a La Spezia e ora residente a Sarzana, dove ha coronato i suoi due sogni: lavorare nella Pubblica Amministrazione (è funzionaria amministrativa all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale) e convolare a nozze con il suo fidanzato, a luglio. Iscritta a Scienze Politiche e dell’Amministrazione all’Università di Genova, Adele è arrivata a Capodifaro al primo anno di Ateneo sulla scia della sorella maggiore, entusiasta della vita in residenza.
Residenza Universitaria Capodifaro, Genova
“Ne parlava così bene che non ho potuto non seguirla – racconta – e in effetti mi sono accorta subito che non aveva esagerato. Spesso mi domando cosa sarebbe successo se fossi rimasta a casa mia. Quando ho scelto l’Università dubitavo di me, temevo di non farcela, ma in residenza ho potuto studiare in un ambiente sereno e protetto, e soprattutto guardarmi dentro: grazie ai questionari di auto ed etero-valutazione che vengono somministrati periodicamente, mi sono fatta domande che non mi ero mai posta
prima e sono stata guidata a trovare in me le risposte giuste. Sono stata supportata dal punto di vista psicologico per migliorare la visione di me stessa e quando ero indecisa se andare o no in Erasmus a Dublino ho trovato persone disposte ad ascoltarmi. In residenza non sei mai solo, hai sempre qualcuno su cui fare affidamento proprio come in famiglia, ma con il vantaggio di frequentare una palestra di vita e di convivenza, perché ti trovi a contatto costante con persone anche molto diverse da te”.
Ora Adele è una giovane donna spigliata ed estroversa, che ha raggiunto tutti i suoi obiettivi con ottimi risultati e molta meno fatica di quanto avrebbe immaginato. “Mi è sempre piaciuto studiare – ammette – e durante gli anni della laurea triennale andavo discretamente, ma non riuscivo a dare il massimo durante gli esami, rendevo l’80% rispetto a quello che avrei potuto: mi agitavo, mi toccavo i capelli o la maglia… La performance non era mai brillante, o come avrei voluto. Quando sono arrivata alla laurea magistrale, invece, il mio approccio allo studio era radicalmente cambiato, certamente grazie al lavoro che avevo fatto su me stessa, ma anche al progetto di formazione JUMP, che ho seguito per tre anni: agli esami orali ero molto più sciolta e disinvolta, non cadevo nelle domande trabocchetto. Insomma, entrambe le volte mi sono laureata con 110 e lode, ma la seconda ho fatto molta meno fatica e ho ottenuto molte più soddisfazioni”.
In seguito, non ha avuto difficoltà a vincere il concorso che l’ha portata a entrare nella Pubblica Amministrazione, come ha sempre voluto per lavorare al servizio della comunità: una scelta che condivide con mamma e papà, che hanno lasciato il posto in aziende private per dedicarsi all’insegnamento. In un
curriculum così non poteva mancare la passione per la politica attiva e il volontariato, cui già si era dedicata negli anni della residenza partecipando a un progetto nel carcere di Marassi: ora Adele contribuisce all’orientamento universitario dei più giovani, collaborando con Universitas di Fondazione Rui e con A Choice for Life.
Redazione
Il Team comunicazione di Fondazione Rui, in stretta collaborazione con Residenti e Alumni da tutti i Collegi, vi aggiorna periodicamente sulle principali novità