Il ciclo di incontri “Storie degli Anni di Piombo” presentato dalla Residenza Viscontea e aperto alla città è stato principalmente un’occasione di “racconto”.
Un racconto attraverso la testimonianza di chi ha vissuto quei fatti drammatici dal proprio punto di vista, con il proprio personale bagaglio di esperienze e la propria visuale.
Tre incontri che portano stili e memorie diversi ma che insieme costruiscono un piccolo puzzle a beneficio del pubblico, che è stato numeroso e ed eterogeneo per età ed esperienze.
Il sequestro Sossi, l’uccisione del Giudice Costa, Soccorso Rosso e le gambizzazioni, la resistenza tradita, il coraggio e la morte di Guido Rossa e la grande polarizzazione ideologica. Quegli anni condensati in fatti e persone lontani nel tempo per gli studenti di oggi ma che costruiscono la memoria di un periodo decisivo, in cui tutto poteva cambiare ed in un certo senso tutto è cambiato.
Gli anni sessanta del boom economico e della spensieratezza si chiudono con le speranze di rinnovamento della protesta giovanile e lasciano spazio nei ’70 al piombo, alle P-38, al sangue e all’odio. Un odio tra classi e tra generazioni che inaugura una stagione in cui le parole chiave sono “paura, delazione, repressione, sovversione, fermezza etc”. Un vocabolario tetro che accompagna decine, centinaia di morti.
L’avvocato Trifirò ha aperto il ciclo (video in alto) raccontando la propria vita professionale di giuslavorista in anni in cui chi difendeva le aziende era considerato un servo del potere, un nemico del popolo, meritava un processo proletario e quindi l’annientamento. È emerso il coraggio e la dignità di chi ha fatto il proprio lavoro, come una missione a servizio della comunità, mettendo a repentaglio la propria vita e la vita della propria famiglia.
La sua esperienza di quegli anni si è intrecciata con la “osservazione partecipata” di Nando Dalla Chiesa (video a fondo pagina), che ha vissuto il ’68 da studente della Bocconi e membro del Movimento studentesco nella Milano di quegli anni. Il piombo lo ha vissuto invece sulla sua pelle, da giovane sociologo e figlio di chi il Terrorismo lo ha combattuto e sconfitto. La lotta armata è emersa nella sua tragicità, con i morti e i feriti, spesso appuntati dei carabinieri o giovani poliziotti, che venivano giustiziati come personificazioni dello “Stato fascista” ma che avevano invece nome e cognome, una storia, una famiglia e che in tanti casi avevano la stessa età dei propri assassini.
Giovedì 9 novembre si chiuderà il cerchio con Arrigo Cavallina, che alla lotta armata ha partecipato e che racconta la sua parabola umana che dal baratro dell’ideologia l’ha condotto al pentimento, alla conversione e ad una vita nuova.
Il racconto insegna a chi quegli anni non li ha mai vissuti, mette a nudo le ferite, che spesso fanno ancora male, di chi li ha oltrepassati in prima persona e guarisce fratture e sofferenze che, se irrisolte, rimangono come un peso sulla coscienza dei singoli e dell’intero Paese.
Sfoglia la gallery e guarda i video degli incontri
Storie degli anni di Piombo - Viscontea
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Salvatore Trifirò
Storie degli anni di Piombo - Nando Dalla Chiesa
Storie degli anni di Piombo - Nando Dalla Chiesa
Storie degli anni di Piombo - Nando Dalla Chiesa
Storie degli anni di Piombo - Nando Dalla Chiesa
Storie degli anni di Piombo - Nando Dalla Chiesa
Storie degli anni di Piombo - Nando Dalla Chiesa
Storie degli anni di Piombo - Nando Dalla Chiesa
Redazione
Il Team comunicazione di Fondazione Rui, in stretta collaborazione con Residenti e Alumni da tutti i Collegi, vi aggiorna periodicamente sulle principali novità