Giorgio Mosconi, residente della Residenza Universitaria Torrescalla di Milano, studente al terzo anno di ingegneria industriale al Politecnico di Milano ha intervistato i suoi genitori, Paolo Mosconi e Maria Teresa Galli, in occasione della Festa delle Famiglie di quest’anno, occasione in cui la residenza apre le sue porte a tutte le famiglie dei residenti per una giornata di amicizia, conoscenza reciproca, formazione e divertimento.
Come definireste l’esperienza di residenza di vostro figlio?
Molto positiva. Sia perché funzionale alla gestione degli impegni universitari, grazie ai servizi offerti, sia per la possibilità di confronto e affiancamento tra coetanei nell’affrontare la sfida universitaria. La convivenza tra giovani è stimolante anche per crescere nei rapporti interpersonali, superando momenti di difficoltà inevitabili, in cui emergono le differenze di carattere, di temperamento e di formazione pregressa, nonché limiti personali che vanno riconosciuti e accettati. Ciò è possibile nel contesto sereno e allargato della residenza, in cui vige uno stile condiviso e rispettoso, garantito da figure adulte, discrete ma presenti, naturalmente educanti, con un tratto di leggerezza.
Cosa apprezzate di più nell’offerta formativa di residenza?
Sicuramente l’attenzione integrale alla persona, che trascende il semplice perseguimento di obiettivi accademici o di successo personale. Talvolta le proposte formative e culturali – sempre di alto livello – e gli impegni in cui i ragazzi sono coinvolti possono sembrare, e di fatto essere, una distrazione dal semplice impegno di studio; tuttavia, nel lungo periodo, si rivelano fecondi nel potenziare tutti gli aspetti della personalità con ricadute positive a 360 gradi. Personalmente apprezziamo specialmente l’humus cristiano in cui si anima la vita di residenza, pur nella assoluta libertà di adesione di ciascuno. In questo senso percepiamo un prolungamento fruttuoso dell’educazione umana e di fede che abbiamo cercato di partecipare a nostro figlio.
In che cosa vedete cambiato/cresciuto vostro figlio da questa esperienza?
La rete di relazioni e amicizie con un gruppo allargato di giovani ha sostenuto la sua autostima e l’entusiasmo, ma anche l’autonomia e le capacità organizzative. Diremmo anche un sano distacco dal nucleo familiare. La scoperta di realtà differenti dalla propria, il confronto e talvolta scontro con opinioni diverse hanno stimolato nostro figlio ad andare in profondità nelle motivazioni delle scelte personali. Ciò ha suscitato senz’altro una maggior esigenza di autenticità, ma anche il necessario garbo nel rapportarsi in modo propositivo e accogliente con tutti.
Come pensate possa essere d’aiuto la residenza per il presente e il futuro di vostro figlio?
La risposta a questa domanda è implicita nelle risposte alle domande sopra. L’esperienza di residenza, per come la percepiamo noi, non è un semplice servizio alberghiero, bensì un crogiolo di esperienze umane, di stimoli culturali, di soddisfazioni nonché delusioni e travagli di crescita. Ci auguriamo che ciò possa contribuire a formare in modo solido la sua personalità preparandolo anche al futuro. E perché no? Ci auguriamo che i valori e alcune amicizie maturati in questo contesto privilegiato possano accompagnarlo nella vita… ad maiora semper!
Gallery delle Feste delle Famiglie 2022 delle residenze... In tutta Italia!
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Redazione
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