È stato un grande onore accogliere il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, a Torleone. Una visita nel segno del dialogo e dell’informalità, in cui raccontare le nostre storie e riceverne spunti e riflessioni.
Il cardinale ci ha ricordato come la Chiesa faccia riflettere tutti sul valore irripetibile di ogni persona e, dal punto di vista geopolitico, riesca a dialogare con tutti, senza distinzione di schieramenti e senza secondi fini. In società sempre più multietniche e multireligiose, l’arcivescovo ha aggiunto che la Chiesa Cattolica riesce a mettere tutte le religioni intorno allo stesso tavolo, ed è l’unica a farlo; non mancano le differenze e le barriere insormontabili, ma il tempo dimostra che si può e si deve parlare per essere veri operatori di pace. Con sempre maggior frequenza il nostro ospite nota “l’espansione della piaga del pessimismo”: il mondo, cioè, non lo si ritiene più migliorabile, ma dominato da forze che vanno oltre il nostro controllo. Il vero dramma è che anche i giovanissimi si sentono scoraggiati, cioè coloro che naturalmente dovrebbero essere più vitali e idealisti: ecco che la testimonianza di chi desidera il bene, soprattutto tra i coetanei, ha la gravosa ma appagante responsabilità di invertire la rotta. Costruire ponti e prendere sul serio la vita lasciando il segno è l’esortazione del cardinale!
Al termine dell’incontro l’arcivescovo di Bologna ci ha richiesto due intenzioni di preghiera, importanti spunti di riflessione anche per chi non crede: per la pace, “perché se la preghiera è nell’idea collettiva l’ultimo sostegno nelle avversità, una preghiera per la pace oggi serve più che mai”, e per l’unità della Chiesa, perché continui a essere un faro luminoso quando la notte si fa più buia.
Edoardo Caraffa,
residente a Torleone
Il Cardinale Zuppi alla Torleone
Il Cardinale Zuppi alla Torleone
Il Cardinale Zuppi alla Torleone
Il Cardinale Zuppi alla Torleone
Il Cardinale Zuppi alla Torleone
Il Cardinale Zuppi alla Torleone
Redazione
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